Riportiamo da Leuca.org
Uniti Per Leuca ha seguito anche questa volta il consiglio comunale: trai vari O.D.G. vi era l assegnazione del bando per i chioschi (noleggio e escursioni barche) in area secondaria approvato, e quello molto più animato sullo stabilimento balneare previsto a Punta Marchello (marcheddhu). La discussione illustrata dal Ass.re Mino Vallo, prevedeva l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di una variante proposta dalla stessa ditta “LEUKOS” per lo stabilimento balneare. In base all’ intervento dell assessore Vallo, la Leukos ha presentato richiesta nel 2003 per uno stabilimento di 13.000 mt. quadri, in mancanza di un piano coste del comune e di successivi rinvii e ricorsi al T.a.r, un commissario ad acta ha infine autorizzato i lavori. Tante le iniziative nel corso degli anni da parte di associazioni ambientaliste come Italia Nostra (presente il presidente Marcello Seclì tra il pubblico) per scongiurare un installazione che andrebbe a rovinare una zona tra le più importanti e storiche. L’ amministrazione doveva deliberare quindi, una variante, portare gli originali 13.000 mt.quadri a 3000 mt.quadri, tra lo stupore generale (perchè una ditta privata, a quanto dice in regola per realizzare uno stabilimento così grande rinuncia ai 3/4 della concessione in cambio di un voto del Consiglio Comunale?), e la prima domanda che ci e venuta spontanea e stata, a cosa serviva deliberare questa variante? stessa domanda che ha fatto l’opposizione (presenti ed intervenuti Petracca,Chiffi e Gelsomino) Non sarà che il problema è che la concessione (come tutte le altre) scade nel 2020 ? non sarà che Leukos cerca di ottenere un pronunciamento del Comune (ed una variante al piano coste) per arrivare al 2020 con un permesso in più per evitare lo spostamento ?
Visto che hanno tutti i permessi in regola, facessero i 13000 metri quadri, se la ditta volesse davvero investire in uno stabilimento di tali dimensioni solo per 5 anni, fino al 2020!!!!!
Il consigliere di maggioranza Marino, si è opposto in quanto lo stabilimento in quel punto non sarebbe mai dovuto nascere secondo il suo parere (come non condividere ?), sarebbe solo contro il decoro paesaggistico, continuando il consigliere, replicava e portava all’attenzione di tutti, che non si trattava solo dei 3000 metri quadri ma bensì di 2000 di specchio d’acqua, 3000 di terrestre, e all’incirca altri 1500 di discesa con pedane, in realtà più di 8000 metri quadri.
Il successivo intervento del consigliere Francesco De Nuccio che proponeva di rinviare il punto per cercare di comune accordo con la ditta Leukos un sito alternativo trovava un ampia convergenza sia tra la Maggioranza che tra l’ Opposizione.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda.
Uniti per Leuca