Dopo le ultime disposizioni di legge approvate dal governo a dicembre 2017 si ritorna alle tariffe mensili, fuori legge la tariffazione a 28gg o settimanale.
In questi giorni i vari operatori stanno inviando le comunicazioni agli utenti sulle modalità di ritorno alla tariffazione mensile, semplificando si può dire che la spesa annuale non varierà per gli utenti infatti chi ad esempio aveva una tariffa da 10€ ogni 28gg (quindi 130€ anno) si troverà a pagare 10,86 € al mese (pari a 130,32 € anno), Tim si distingue rispetto agli altri operatori in quanto adegua la promozione al nuovo prezzo con un corrispettivo aumento del traffico ( ad esempio 1000 min, 1000 sms e 2 Gb diventano 1086 min, 1086 sms e 2,17 GB) pari al 8,6% di pagamento in più, mentre Vodafone Wind3 gli altri operatori di telefonia e la pay tv di Sky troveranno le soglie e le offerte invariate a fronte della nuova tariffazione, infine da segnalare che Tiscali che aveva mantenuto in gran parte le offerte su base mensile, rimodulerà le poche attivazioni fatte a 28 gg in pagamento mensile senza l aumento del 8,6%
Vediamo, di seguito, tutti i dettagli: (sostariffe.it)
TIM
TIM ha ufficializzato il ritorno alla fatturazione mensile in sostituzione dei rinnovi ogni 28 giorni. Le tariffe di telefonia mobile torneranno ai rinnovi mensili a partire dal prossimo 5 marzo 2018 mentre gli abbonamenti di telefonia fissa torneranno a rinnovarsi su base mensile a partire dal successivo 1 aprile 2018.
Il ritorno alla fatturazione mensile si tradurrà in una riduzione dei canoni annuali, che passeranno da 13 a 12, ed in un incremento del 8.6% del costo delle singole offerte. Di fatto, il costo annuale complessivo delle offerte, sia per il fisso che per il mobile, resterà lo stesso.
Da notare, inoltre, che i bundle delle tariffe per smartphone e per Internet mobile registreranno un incremento del +8.6%. Gli utenti, quindi, pur pagando ogni mese un po’ di più rispetto a quanto avviene oggi, potranno contare su più minuti, più SMS e più GB per navigare.
Vodafone
Le tempistiche scelte da Vodafone per il ritorno della fatturazione mensile sono molto simili a quelle di TIM. Il ritorno dei rinnovi ogni 30 giorni per le tariffe per smartphone è fissato per il prossimo 25 marzo 2018. Sarà necessario, invece, attendere sino al successivo 5 aprile 2018 per il ritorno della fatturazione mensile per i clienti privati in abbonamento per il mobile e per tutti i clienti di rete fissa.
Anche con Vodafone è previsto un incremento del +8.6% del canone con il passaggio dai rinnovi ogni 4 settimane ai rinnovi mensili mentre la spesa complessiva annuale resterà la stessa. A differenza di quanto avviene con TIM non è, invece, previsto un incremento dei bonus disponibili per le offerte di telefonia mobile.
Wind e Tre
Wind Tre, presente sul mercato con i due marchi distinti Wind e Tre con offerte sia per la telefonia fissa che per la telefonia mobile, ha comunicato di essere pronta a ritornare alla fatturazione mensile abbandonando i rinnovi ogni 28 giorni. In questo caso, però, le tempistiche sono definite solo in parte.
I clienti Wind Infostrada per la rete fissa torneranno ai rinnovi mensili a partire dal prossimo 5 aprile 2018. L’operatore non ha specificato la presenza di incrementi dei canoni limitandosi a sottolineare come eventuali rincari del costo di ogni singolo rinnovo verranno comunicati singolarmente agli utenti. Per quanto riguarda Tre,invece, abbiamo già la data per il ritorno alla fatturazione mensile. I clienti dell’operatore dovranno attendere il prossimo 24 marzo 2018 per registrare l’addio alla fatturazione ogni 28 giorni.
Ricordiamo che da questa settimana, le tariffe per il fisso di Wind Tre sono già disponibili per i nuovi clienti con rinnovi mensili.
SKY
Sky si adegua alla legge Legge 172/2017 e torna alla fatturazione mensile a partire dal 1 aprile. L’operatore ha annunciato che il prezzo annuale non cambierà, pertanto l’aumento dell’8.6% dovuto al passaggio lo scorso autunno dalla fatturazione a cadenza mensile a quella quadri-settimanale resterà intatto.
Quella di Sky è quindi una pura formalità: stesso prezzo annuale, aumentato in autunno, e erogazione di 12 mensilità al posto di 13 rinnovi annuali. Sky ha anche illustrato nel dettaglio i nuovi prezzi dei pacchetti per gli utenti calcolati “al mese”.
Nella comunicazione, come qualcuno ha notato, manca il diritto di recesso. Sky secondo la nota diramata sul sito non offrirà il diritto di recesso. Abbiamo contattato Sky per avere una posizione ufficiale a riguardo.
Il diritto di recesso senza penali era stato offerto in autunno e, come si legge dal bilancio, anche a causa di questa modifica Sky in Italia ha perso circa 15.000 abbonati. Va detto che Sky, rispetto ad alcuni operatori telefonici, era stata decisamente trasparente nel comunicare cosa sarebbe successo passando dal mese alle quattro settimane e aveva fatto presente agli utenti che il cambio avrebbe comportato un aumento su base annua dell’8.6%.
ritorno tariffe mensili